Non lasciatevi ingannare dal nome, apparentemente sinistro. La "Valle dell'Inferno" e le "Buse Tedesche" sono in realtà un inno alla sorprendente bellezza e alla complessa storia geologica delle Cime di Rava, sul versante settentrionale della Valsugana. Un percorso che si rivela come uno dei più appaganti e vari che la montagna possa offrire.
La nostra avventura inizia dal Rifugio Carlettini, immergendoci quasi subito in un bosco misto di abeti rossi e bianchi. Qui, il sottobosco è un tappeto di vita, dove il muschio avvolge le rocce e l'aria è intrisa del profumo resinoso degli aghi. Seguendo l'antico sentiero 332, la vegetazione si apre, rivelando le prime tracce di un passato geologico tumultuoso: i versanti rocciosi che ci circondano sono stati sapientemente modellati dall'azione millenaria dei ghiacciai, che hanno scavato e levigato le rocce, lasciando impronte indelebili sul paesaggio.
Risalendo il Rio Caserine, lo sguardo si apre sulla bucolica piana di Malga Caldenave. È un luogo di impressionante bellezza, una vasta distesa verde solcata da innumerevoli rigagnoli dalle acque cristalline, che serpeggiano ai margini superiori del bosco. Qui, la visione si estende privilegiata verso le imponenti Cime di Rava, i granitici campanili di Cima Trenta e Cima Quarazza, e la cresta Ravetta, sculture naturali nate da milioni di anni di processi orogenetici ed erosivi. Non è raro, in questo santuario di pace, udire il richiamo della nocciolaia, un corvide che si sposta con brevi voli tra gli alberi, per poi sostare come un guardiano sui rami più alti, testimone silente di questa armonia.
È proprio in quest'area che la storia mineraria si intreccia con quella geologica: nelle vicinanze della ex cava di Caldenave venivano estratti i feldspati, preziosi minerali che costituiscono circa il 60% della crosta terrestre. Questi minerali, che si cristallizzano sia da magmi profondi in rocce intrusive che da colate laviche effusive, e sono presenti anche in rocce metamorfiche e sedimentarie, venivano qui miscelati con caolino e quarzo per realizzare porcellane e refrattari. Il loro nome, dal tedesco Feld (campo) e Spath (minerale a struttura laminare), ci riporta alla loro essenza più pura.
Il sentiero si inoltra nuovamente nel bosco, questa volta tra larici secolari e pini cembri, con frequenti tornanti che ci portano a guadagnare quota. La foresta, densa e protettiva, cede il passo a estese distese di rododendri che, nella stagione della fioritura, dipingono il paesaggio con vivaci pennellate di colore. Non mancano inoltre boschi di ginepro e, in discesa verso il Lago Nassere, abbondanti mirtilli, deliziose gemme del sottobosco.
Dopo circa un'ora di cammino dalla Malga Caldenave, aggiriamo il costone occidentale di Cima Orsera per giungere, in un'altra ora circa, ai quattro laghetti inferiori della suggestiva e selvaggia Val dell'Inferno. Questo anfiteatro naturale, incastonato tra enormi massi erratici – testimoni del trasporto glaciale – e larici dalle forme contorte, è un luogo di incredibile bellezza primordiale. Minuscoli specchi d'acqua riflettono il cielo, creando un'atmosfera quasi magica. Risalita un'ultima ripida vallecola, incontriamo il lago superiore, un gioiello incastonato nella roccia.
Nonostante la natura incontaminata, in quota non mancano le vestigia del primo conflitto mondiale: camminamenti, resti di trincee, ricoveri e osservatori di guerra si fondono con il paesaggio, raccontando storie di uomini e di epoche passate.
Il rientro è offerto dal "Sentiero dei Nomadi", che ci guida attraverso il Lago Nassere, un altro specchio d'acqua incastonato tra i larici. Dopo un tratto più pianeggiante che invita alla contemplazione, ci immergiamo nel ripido vallone di Nassere. Infine, superata la strada forestale e rientrati nel bosco, scendiamo mantenendoci quasi sempre sulla dorsale, fino ai pascoli delle Caserine, che ci ricondurranno al Rifugio Carlettini.
Questa escursione non è solo un percorso fisico, ma un viaggio sensoriale attraverso ambienti naturali di pregio, modellati da forze geologiche e arricchiti da una biodiversità sorprendente, il tutto punteggiato dalle silenziose testimonianze della storia.
Prossime Date:
15/07/2025